Non credevo che fosse possibile, laurearsi senza di lei intendo.
Ogni volta che ho immaginato questo momento, lei c'era. Così, naturalmente.
Arrivava all'ultimo momento, troppo vestita come al solito, e io le dicevo che ero sicuro che sarebbe venuta e che non avrei mai iniziato senza di lei. "Guarda qua, tutto storto", mi diceva poi aggiustandomi la cravatta. E così, mentre da dentro chiamavano il mio nome, la salutavo pizzicandole una guancia col dorso delle dita, ricevendo in cambio un sorriso. Ero pronto. E sapevo che quello stesso sorriso l'avrei ritrovato, poco dopo, ad aspettarmi.
E invece lei non c'era.
Ma la cosa più brutta, credo, è non esserci restato male. Non più, credo.
Sestri Levante... credo.